Signor Presidente della Repubblica,
a nome di decine di migliaia di famiglie vittime del decreto salva-banche e degli omessi controlli di Consob e Bankitalia, espropriati dei nostri sudati risparmi costati sudore, sacrifici ed intere vite di lavoro per decreto del governo il 22 novembre 2015, ci rivolgiamo a Lei, supremo garante della Costituzione repubblicana, che all’art. 47 tutela il risparmio, che il 22 ottobre 2015, dopo l’iscrizione del dr. Ignazio Visco nel registro degli indagati per la vicenda della Popolare di Spoleto, ha
prontamente ricevuto il Governatore elogiando: ‘la preziosa e fondamentale azione di vigilanza della Banca d’Italia’, esattamente 30 giorni prima del decreto su Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti, CariFerrara, che ha cancellato i sacrifici di intere generazioni a 130.000 famiglie, chiediamo di essere ricevuti in delegazione al Quirinale, il 22 dicembre 2015, in occasione del sit-in sotto la sede di Palazzo Koch o quando Le sarà possibile, per rappresentare le nostre sofferenze.
Signor Presidente, per decenni Bankitalia, Abi e le grandi banche, hanno strombazzato ai quattro venti che il sistema bancario italiano era solido ed affidabile, giustificando così il saccheggio preventivo sui costi di gestione dei conti correnti pari a 318 euro l’anno, contro una media UE di 114; lo spread sui tassi più esosi sul credito al consumo ed i mutui prima casa, più onerosi di oltre 100 punti base che ha portato un mutuatario italiano a pagare per ogni mutuo trentennale di 100.000 euro, dai 15.000 ai 25.000 euro di ammortamento finale; la commissione di massimo scoperto scorporata dalla legge antiusura, sanzionata-seppur tardivamente- dalla Corte di Cassazione, gli interessi anatocistici, gli usi, abusi e quotidiani soprusi del sistema bancario.
Dopo Parmalat, Cirio, i tango bond, Lehman Brothers, Deiulemar e gli altri gravissimi fenomeni del risparmio tradito che
hanno bruciato oltre 50 miliardi di euro ad 1 milione di famiglie, Governi ed autorità vigilanti, avevano garantito che non
sarebbe stato più consentito di far finire nel portafoglio dei piccoli risparmiatori titoli rischiosi od obbligazioni tossiche,
seppur emesse dalle banche per finanziare le loro attività di raccolta, spesso spregiudicata, del pubblico risparmio.
Lunedi 23 novembre 2015, il brusco risveglio dopo il decreto ‘salvabanche’ varato la domenica pomeriggio, con lo schema
anticipato del bail-in, un esproprio criminale del risparmio, che ha visto azzerare sudore, sacrifici, privazioni di intere
generazioni, dopo una vita di lavoro a decine di migliaia di risparmiatori di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e
Carichieti, ai quali le banche hanno appioppato in maggioranza obbligazioni subordinate senza le doverose informazioni
sulla rischiosità dell’investimento, per circa 800 milioni di euro.
Lei signor presidente, anche ieri, di fronte alle precise responsabilità documentali che emergono sulla Banca d’Italia, che
ha lasciato sottoscrivere aumenti di capitali di banche decotte senza offrire una doverosa informazione, rendendosi così
responsabile di un saccheggio programmato del bene risparmio, alla stessa stregua della Consob, il cui presidente Giuseppe Vegas appena insediato nel 2011 in un sistema di porte girevoli con il Governo, dove ricopriva la carica di vice ministro dell’Economia, smantellò l’ufficio analisi quantitative che offriva al sottoscrittore, con gli scenari probabilistici, quante le possibilità percentuali matematiche di guadagno o di perdita; la contestuale abrogazione dei prospetti per obbligazioni bancarie definite ‘bond da banco’, entrambi oggetto di inchieste giudiziarie, ha ricevuto per la seconda volta il dr. Visco e si accinge a ricevere il presidente Vegas.
La stampa di regime vorrebbe far passare per avidi speculatori noi risparmiatori truffati, che fidandoci delle banche e del
sito dell’Abi Patti Chiari, che bollinava come affidabili i bond bancari ed i titoli Lehman Brothers miseramente fallita il 15
settembre 2008, come rischiosi i titoli di Stato ed i Btp a lunga scadenza, abbiamo sottoscritto azioni delle 4 banche azzerate con il ricatto della mancata concessione di prestiti o fidi e titoli subordinati ad elevatissimo rischio, inadeguati al profilo di rischio dettato dalla normativa Mifid.
Noi vittime del decreto salvabanche, assieme ai presidenti di Adusbef e Federconsumatori, che stanno sostenendo le nostre battaglie di verità, giustizia e legalità, in un paese divorato da corruzione, evasione fiscale ed illegalità che ha bruciato i sacrifici di intere generazioni precedenti, Le chiediamo di essere ricevuti in delegazione per confidare ancora, con il risarcimento integrale dei nostri beni espropriati, l’ ordinamento costituzionale che deve salvaguardare con il risparmio, il bene comune e l’interesse generale.
RingraziandoLa per la cortese attenzione l’occasione è gradita per inviare
Distinti saluti ed auguri di Buon Natale.
Vittime Salva-Banche, Adusbef, Federconsumatori
Roma, 18/12/2015